Cosa vedere a Otranto nel Salento

Abbiamo già parlato di quanto sia meravigliosa la Puglia in un precedente articolo sul trascorrere un week end romantico in un Centro Benessere, ma ora parliamo di un viaggio attraverso la storia di questa magnifica terra.

L’antica Hydruntum è una tappa turistica obbligata per chi desidera conoscere le bellezze del Salento.

Il Nome Otranto, deriva il nome dal fiume Idro, oggi scomparso. L’ area occupata oggi è solo una parte di quella che costituiva l’antica Hydruntum. Il centro storico, circondato da mura, sorge sulla sponda meridionale del porto, mentre il borgo nuovo si è esteso nel retroterra. Nel medioevo fu uno dei più grandi centri del dominio bizantino in Italia, grazie alla posizione del suo porto, nel XI secolo fu loro capitale, poi divenne capoluogo e il centro militare della Terra d’Otranto. Fulcro della resistenza greca capitolò nel 1068. Fedele agli svevi fino al 1250, si schierò poi con la Chiesa. Assalita dalla flotta di Maometto II, la città cedette l’8 ottobre 1480. Liberata un anno dopo da Alfonso d’Aragona, fu poi occupata dai veneziani e ancora attaccata dai turchi: ebbe inizio allora la sua decadenza.

Lasciate l’auto in uno dei tanti parcheggi e scoprite la città vecchia a piedi, insieme a noi.

Percorrendo via Vittorio Emanuele, non si percepisce la potenziale maestosità che di lì a breve si potrà ammirare.

Di fronte a voi si erge l’imponente porta di accesso al centro storico, la “porta terra”, sorpassata la quale vi sarà una seconda porta la maestosa “Porta Alfonsina”. Proseguendo per le vie del centro storico fermatevi a curiosare i numerosi negozi di artigianato locale e di prodotti tipici.

La cittadina dell’adriatico è una bomboniera, fatta di stradine ristrutturate pronte per essere ammirate.

L’ingresso della Cattedrale è vicinissima, basta svoltare sulla destra lasciandosi le porte alle spalle. La basilica sorge al centro della città, nel punto più alto e contiene una delle cripte più grandi della Puglia.

La sua facciata è in stile romanico ma il vero tesoro di questa struttura è all’interno: il pavimento musivo, un capolavoro che risale al 1163 e che ricopre 600 m di superficie, nella navata destra è presente un grande armadio a muro che custodisce i resti di ottocento cittadini otrantini sgozzati dai Turchi sul Colle di Minerva il 14 agosto del 1480 per non aver rinnegato la fede cristiana.

La cripta contiene una gran quantità di colonne risalenti ad epoche diverse…provate a contarle almeno due volte…non troverete mai lo stesso numero! annessi alla struttura vi sono l’episcopio e il palazzo vescovile, in stile barocco conservano un importante archivio storico. Di fronte, si erge l’imponente torre campanaria di impianto normanno.

Vicinissimo è il museo diocesano Palazzo Lopez Royo, si attraversa via Castello e si apre lo scenario del poderoso castello aragonese, ricostruito e potenziato nel XVI sec. Si prosegue, poi, verso la Cortina dei Pelasgi nei cui pressi si trova la piccola basilica bizantina di S. Pietro sorta nei secoli V-VIII, e ricostruita nel XII: la leggenda narra che fu costruita al passaggio di San Pietro dalla cittadina salentina. Si arriva così al Lungomare degli Eroi, dal quale si godono i profumi e i colori del mare.

Bighellonando tra le viuzze del centro storico, il calore della cucina otrantina stuzzicherà le vostre papille gustative. I prodotti del mare e della terra si uniscono in un connubio che ricorda il passato ma non dimentica il presente, e così assaporerete la minestra di farro con scorfano e frutti di mare, o le patate e i carciofi al forno, le linguine con la seppia e la mollica di pane fritta, il semolino al profumo di mare e i tagliolini fatti in casa con i carciofi.

Ovviamente degno di nota è il Mare di Otranto. A nord della città, vi sono le spiagge sabbiose e in al centro di una vasta pineta si incontra il lago di Alimini e le cave di Bauxite. La zona è stata recentemente valorizzata con la bonifica e dotata di moderne strutture ricettive.

A sud dell’antico capoluogo salentino troviamo una costa rocciosa. In particolare Tra Punta Scura e Capo Palascia, si apre tra le pareti bianche delle scogliere il golfo di Porto Badisco. Troviamo qui un meraviglioso mondo sotterraneo, con grotte disseminate lungo la costa che conservano reperti geologici ed etnologici di straordinario interesse

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