Anche quest’anno le vacanze di molti italiani saranno all’insegna dell’enoturismo, una tendenza sempre più diffusa e gradita ai viaggiatori.
Secondo il “Primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano”, presentato a Milano nelle scorse settimane, tra le destinazioni preferite dagli italiani c’è innanzitutto la Toscana, che supera Sicilia e Puglia.
I segreti della Toscana. Le attrazioni della Toscana sono numerose, e basterebbe citare l’elenco dei vini locali per intuire perché l’interesse dei viaggiatori si concentra su questa regione: dal Brunello ai rossi di Montepulciano o San Gimignano, arrivando al mitico Chianti, le zone interne del territorio sono decisamente attrattive. E negli ultimi anni si è puntato molto anche sull’offerta di accoglienza, con la realizzazione di hotel di lusso come vignale.it, un relais immerso nelle colline senesi, al centro della zona di produzione del Chianti Classico.
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L’offerta delle altre regioni. Piccoli esempi che spiegano perché la Toscana si conferma ancora la regione più desiderata dai turisti italiani che cercano una vacanza all’insegna di cibo, vino e paesaggi di interesse, superando le eccellenze di alcune mete del Sud come Sicilia e Puglia e l’offerta (sempre più di sistema) di altre regioni che puntano molto sul turismo enogastronomico, come Lombardia, Piemonte e Veneto, che stanno erodendo quote di mercato alle altre.
La Gastromania in Italia. In termini quantitativi, si ritiene che almeno un italiano su tre negli ultimi tre anni abbia svolto almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia, a dimostrazione di come questa modalità di turismo sia passata dall’avere un ruolo “accessorio” a diventare componente in grado per influenzare le scelte di viaggio. In particolare, a guidare la scelta delle persone è la presenza di un’offerta enogastronomica o di esperienze tematiche di rilievo, ritenute importanti dal 63 per cento degli italiani, che si rivelano attenti anche a qualità e sostenibilità, con il tema green che è driver di decisione solo per le produzioni agroalimentari, ma anche per il 42 per cento delle strutture ricettive e degli eventi.
Un viaggio speciale. Per quanto riguarda più nel dettaglio la lista di “cose da fare” in una vacanza enogastronomica ci sono varie possibilità, anche molto differenti tra loro: secondo il rapporto, le esperienze food più popolari sono innanzitutto il mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale (opzione indicata dal 73 per cento dei turisti), il visitare un mercato con prodotti del territorio (70 per cento) e comprare cibo da un food truck (59 per cento), accompagnate da una rilevanza crescente del beverage, che include vino ma anche birra locale.
Un patrimonio nazionale. Questo conferma come gli italiani in vacanza intendano sperimentare l’enogastronomia in tutte le sue sfaccettature, che pure rappresenta un mercato con altri margini di crescita; secondo gli analisti, la “gastromania” è un trend in forte ascesa che sta condizionando sempre più la scelta dei viaggi. Sulla scia di quello che avviene in altri Paesi già da qualche anno, ormai anche gli italiani “si muovono anche per cercare esperienze legate al cibo e al vino”, con l’imbarazzo della scelta tra le 821 Indicazioni geografiche food & wine, 586 ristoranti di eccellenza, 11.329 agriristori, 18.632 agriturismo con alloggio, 169 Strade del Vino e dei Sapori, 12.446 agriturismo che offrono proposte turistiche quali maneggio, escursioni guidate a piedi o in mountain bike, fattorie didattiche che compongono il quadro dell’offerta del nostro Paese.
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