Sardegna: le spiagge, le escursioni e le ‘case delle fate’

Le vacanze degli italiani quest’estate saranno all’insegna delle bellezze del Belpaese. Che si tratti di un viaggio lampo o di un classico soggiorno di una settimana, c’è comunque l’esigenza di stare in un budget piuttosto definito senza esborsi eccessivi.

Ecco perché tra le mete che maggiormente sono in grado di rispettare questi paletti e si offrono come destinazione ideale ci sono le località della Sardegna. Le spiagge, le baie e le calette – da nord a sud – hanno spesso l’aria di paradisi tropicali.

Qualche lido iconico verso il quale fare rotta?

La spiaggia di Porto Istana vicino Olbia, la spiaggia di Porto Giunco a Villasimius e La Pelosa a Stintino ma solo per citarne alcune. La lista sarà sempre incompleta, dal momento che quella in Sardegna è una vacanza da esploratori: trovare il proprio spazio, a colpi di escursioni e arrampicate, è il bello del viaggio.

Naturalmente nella scelta della destinazione dovrete anche valutare il vostro porto di partenza: a seconda della partenza il traghetto ha un tempo di percorrenza diverso, questo può influire sulle distanze e – in maniera indiretta – sulla convenienza di raggiungere determinate destinazioni. Gli scenari sardi sono resi indimenticabili anche da certi simboli della storia isolana incastonati nella roccia.

Si tratta delle domus de janas, ovvero le case delle fate: si stima che in tutto ve ne siano circa 2400 sull’isola e fanno da cornice a una lunga scia di leggende. Queste janas, dice la leggenda, sarebbero minuscole fate dalla voce melodiosa abitanti, in cavità nelle rocce: sono creature simili ai folletti di altre culture. Le cavità sono state identificate nelle tombe prenuragiche.

Viaggio nelle tipicità gastronomiche, tra pecorino e street food

Non si può andare in vacanza in Sardegna e tornare senza aver provato alcune delle tipicità di punta della cucina locale. L’immersione nella gastronomia è parte integrante del viaggio.

Oltre alle classiche sessioni di pranzo e cena che scandiscono la giornata – in trattoria o al ristorante – bisogna fare mente locale sulla possibilità di fare pit stop gustosi a base di street food.

Camminare nei vicoli dei paesi oppure stare sotto l’ombrellone in santa pace gustando qualche specialità in finger food sembra davvero l’ideale per completare il quadro della vacanza.

Se c’è un classico intramontabile, che si lega a doppio filo con la tradizione dell’isola, quello è rappresentato senza dubbio dal porceddu. Si tratta di un secondo che nei tempi moderni viene riletto spesso e volentieri in versione street food e offerto in un panino, cotto sulle braci.

Altro classico è poi il fritto di pesce, specialità assoluta dell’isola: passeggiare con una frittura di giornata in riva al mare è un sogno low cost. Impossibile poi non citare un dolcetto prelibato come la seada: ingredienti clou il miele e il formaggio.

E il pecorino?

Una vera bandiera isolana e alfiere sardo in tutto il mondo. Perfetto da assaggiare con il pane carasau (che, condito con sale e olio, diventa ‘guttiau’). Ci sono infine alcuni cibi che sono considerati di ‘buon auspicio’: si tratta in particolare dell’accoppiata lardo&fave. E’ un piatto tipico che si offre per propiziare l’abbondanza del raccolto e che porta fortuna.

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